News Archivi - Pagina 2 di 4 - Pontarolo Engineering

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Ottobre 19, 20220

Avere un lavoro che consenta di bilanciare la vita privata con l’impegno professionale è un plus sempre più richiesto e ricercato nella nostra società.
La Pontarolo Engineering ha sempre messo al primo posto il benessere del dipendente, offrendo diversi vantaggi e possibilità ai lavoratori, così da trarne un profitto reciproco.

Per questo motivo l’azienda applica il concetto di work-life balance, termine che indica proprio l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Il benessere della persona è infatti determinato dai successi sia lavorativi che personali: due elementi imprescindibili che si devono equilibrare tra loro.

Comprendere le singole esigenze di ogni individuo è difficile, ma la Pontarolo fa in modo di rendere più funzionale, serena e produttiva la vita lavorativa del dipendente.




I benefit


Flessibilità


Uno degli elementi principali riguarda la flessibilità dell’orario lavorativo: viene individuata per ciascun dipendente una fascia oraria adatta ai propri bisogni, ulteriormente revisionabile in caso di esigenze dell’ultimo momento.

Offrire un orario flessibile si traduce in tempo e spazio per le passioni e necessità dell’individuo, che si traducono in più energia fisica e mentale sul luogo di lavoro: questo consente di seguire la logica delle priorità e organizzare efficacemente i propri impegni privati e lavorativi.




Collaborazione


Un ulteriore punto chiave della politica della Pontarolo Engineering è quello di creare gruppi di lavoro – divisi per uffici – che siano sereni, efficienti e collaborativi, collocandone il singolo individuo a seconda delle proprie capacità e attitudini. Diamo spazio alla collaborazione e alla condivisione, in modo da rendere più semplice il raggiungimento dei vari obiettivi, incrementando nel contempo il bagaglio culturale dei soggetti coinvolti.





Vantaggi



Da questa politica aziendale conseguono ulteriori vantaggi di fondamentale importanza: una forte motivazione al lavoro diminuisce l’assenteismo, genera un impatto positivo sull’immagine aziendale, crea impiegati fedeli all’impresa (che tramanderanno poi tutta la loro esperienza alle giovani leve) e genera indirettamente un miglioramento della soddisfazione dei clienti.

Oggigiorno la vita privata delle persone è sempre più integrata e sovrapposta a quella lavorativa. Per questo motivo le iniziative di welfare per la gestione del bilanciamento famiglia-lavoro e la flessibilità di orario e luogo lavorativo risultano attualmente soluzioni e strumenti indispensabili.
Ci rendiamo conto dell’importanza di favorire la conciliazione di questi due elementi sia in un’ottica di progresso sociale, si in un’ottica di garantire migliori performance per l’azienda, così da mettere i collaboratori in condizione di organizzare efficacemente e serenamente il loro duplice ruolo personale, familiare e professionale.



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Settembre 5, 20220

Devi costruire la casa dei tuoi sogni ma ti sembra una missione impossibile?
Certamente non sarà una passeggiata, ma seguendo i nostri consigli, affiancandoti professionisti specializzati, armandoti di una buona dose di impegno, conoscenza e pazienza, riuscirai a goderti presto il tanto desiderato calore delle mura domestiche.





Consigli in pillole


  1. Non lasciare nulla al caso;
  2. Affidati a professionisti di comprovata esperienza e competenza;
  3. Valuta bene il budget che hai a disposizione;
  4. Progetta ogni minimo dettaglio per poter avere dei costi perlopiù attendibili, ma tieni sempre presente che potranno esserci degli imprevisti di cantiere che li faranno lievitare;
  5. Non sottovalutare la parte burocratica: saranno molti i documenti da dover compilare correttamente, rispettando tutte le norme vigenti in materia;
  6. Scegli con attenzione le tecnologie costruttive da utilizzare per la realizzazione ed orienta il budget verso un progetto che garantisca comfort, risparmio energetico e sicurezza;
  7. Informati su eventuali Bonus attivi.

Cercheremo ora di riassumere, invece, quelli che sono i diversi step da affrontare quando si decide di realizzare casa iniziando proprio dal “dove devo cominciare?”.

1. Scelta del terreno


Per una nuova costruzione è innanzitutto fondamentale individuare/comprare un terreno e verificarne l’edificabilità, ovvero la possibilità di costruire un edificio al suo interno. Per farlo, è necessario visionare il PRG (Piano Regolatore) presso il comune in cui è situato il lotto stesso. Questo piano non solo specifica la natura dei vari lotti di terreno, ma identifica anche vincoli e limiti, come l’altezza massima consentita, i metri cubi massimi edificabili o la superficie massima che si potrà coprire nell’area edificabile.




2. Scelta del progettista


Per costruire una nuova casa c’è bisogno di un progetto eseguito su misura alle vostre esigenze. Dovrai quindi affidarti ad un progettista (architetto o geometra). E’ importante scegliere con molta attenzione dato che sarà per tutto il tempo il principale interlocutore: è preferibile che operi nella vostra zona in modo che conosca già gli operatori del comune di riferimento, che sia affidabile e abbia delle buone referenze, che sia esperto delle pratiche del Superbonus 110 e che abbia uno stile che vi aggrada.
Questa figura professionale inizierà con l’effettuare lo studio di fattibilità e il progetto preliminare.

Gli argomenti da approfondire in questo caso solitamente sono:

  • Aspettative di forma, spazi e necessità;
  • Budget indicativo;
  • Aspettative di qualità: classe energetica e sismica;
  • Tecnologia costruttiva;
  • Tecnologie impiantistiche;
  • Tempistiche.

A questo punto, un tecnico abilitato potrà iniziare ad occuparsi della procedura burocratica e contemporaneamente iniziare a lavorare sul progetto esecutivo, con cui verranno definiti materiali, impianti e finiture.




3. Adempimenti burocratici


I documenti, la burocrazia e le verifiche da fare sono davvero tanti, quindi è bene rivolgersi a professionisti del settore per evitare spiacevoli sorprese.

Bisognerà consultare il piano regolatore generale per valutare dettagliatamente cosa si può/non si può fare e sottoporre così la pratica istruita al parere della Commissione Edilizia che potrà approvarla oppure respingere il progetto spiegandone i motivi. In quest’ultimo caso dovrà essere sottoposta agli Oneri di Concessione.




4. General Contractor o gestione delle maestranze?


A questo punto bisogna coinvolgere le varie maestranze che eseguano l’opera edile dall’inizio alla fine, dalle strutture agli impianti.

La soluzione ideale – che vi può far risparmiare moltissima fatica e tempo – è quella di coinvolgere un General Contractor, quella figura che si occupa di gestire la costruzione in tutti i suoi processi e che rimarrà l’unico vostro interlocutore fino al termine della costruzione. Raggruppa al suo interno tutte le maestranze, fornitori e a volte anche la progettazione, e vi può fornire il costo di un’abitazione finita. Inoltre, gestisce il budget e si assicura che tutte le fasi vengano eseguite nei tempi prestabiliti e che vengano eseguiti tutti gli step burocratici.

In alternativa, bisogna reperire tutte le maestranze e gestirle separatamente. Molte volte è necessario procedere in questo modo per via della carenza di General Contractor o perché ci si ingolosisce dai costi che possono sembrare minori: in realtà il lavoro di coordinamento è complicato e spesso ci si imbatte in costi nascosti e in attività che nessuna delle imprese coinvolte gestisce.



5. Scelta dell’impresa esecutrice e maestranze o del General Contractor


Per la realizzazione vera e propria è importante affidarsi ad un’impresa edile (o, appunto, ad un General Contractor) competente e con esperienza. L’impresa è sicuramente un tassello molto importante perché si occuperà di costruire la struttura e garantire la qualità finale della tua casa. È sempre consigliato affidarsi ad imprese preparate e affidabili, che conoscano o possano imparare ad utilizzare il sistema costruttivo scelto e soprattutto che abbiano ottime referenze.
Un’impresa che conosce già il nostro Sistema Costruttivo Pontarolo, sa fornire un preventivo più accurato, conosce il vero risparmio nell’utilizzarlo e, in fase di posa, svolge un lavoro più certosino, con meno sfridi e di maggiore qualità.

Una volta individuata l’impresa costruttrice bisogna consegnargli il computo metrico ed il progetto, in modo che possa preparare un preventivo il più preciso possibile. Questo può essere a misura (a metro quadro) o a corpo (chiavi in mano). In entrambi i casi bisogna stare molto attenti ai metri quadri indicati nel computo metrico e cosa è incluso nel preventivo, per evitare spiacevoli sorprese e spese aggiuntive da affrontare.

Allo stesso modo bisogna scegliere le altre maestranze:

  • Cartongessista: per le pareti divisorie interne e l’eventuale rivestimento interno del nostro sistema Climablock;
  • Idraulico: per gli impianti idrotermosanitari e ventilazione meccanica controllata;
  • Elettricista: per l’impianto elettrico e l’eventuale domotica;
  • Cappottista: una figura non necessaria se si utilizza il Sistema Pontarolo dove l’isolamento è integrato;
  • Pittore: per la rasatura esterna e la pittura interna.

Nel coinvolgimento di tali figure, è utile discutere dei dettagli richiesti, come per esempio la tipologia di impianti, la posizione e il numero di luci o prese elettriche, per gestire in anticipo eventuali problematiche e per ricevere il giusto preventivo di spesa.




6. Scelta della tecnologia costruttiva


Tra i vari aspetti da non trascurare c’è quello relativo alle tecnologie costruttive da utilizzare, determinante per ottenere le caratteristiche qualitative desiderate, come:

  • Comfort abitativo: per stare bene dentro casa;
  • Isolamento termico: per un reale risparmio energetico;
  • Antisismica: per una reale sicurezza;
  • Isolamento acustico: per godersi gli spazi interni;
  • Durabilità dell’opera: per un investimento a lungo termine che mantenga il suo valore;
  • Protezione da gas radon e umidità di risalita: il corretto vespaio areato può prevenire eventuali problemi futuri.

Il rapporto qualità/prezzo è un argomento che dovrai valutare attentamente, tenendo presente, però, che gran parte del costo finale della tua casa è dato anche dalla tipologia di impianti, finiture e infissi che si scelgono. Non cercare, quindi, di risparmiare solo sul sistema costruttivo rinunciando alla qualità, ma valuta bene tutte le spese nel suo complesso.

Il Sistema Pontarolo, ad esempio, fornisce la qualità costruttiva più elevata (Classe A4) riducendo le spese in quasi tutte le fasi di costruzione: realizzazione in un’unica soluzione di struttura e isolamento, risparmio su tutta l’installazione del cappotto, facilissima installazione degli impianti, struttura del cartongesso a parete non necessaria, ridotte spese per lo smaltimento dei rifiuti di cantiere e tanti altri vantaggi.

Grazie ai ridotti spessori di parete, potrai avere a parità di prezzo, una casa con maggior superficie abitabile (fino al 5% in più rispetto ad una casa tradizionale) ed elevate prestazioni termiche, con conseguente diminuzione del consumo di energia e quindi di bollette.

Inoltre, le manutenzioni ordinarie sono pochissime, mentre quelle straordinarie sono semplici e poco invasive, in quanto il sistema mantiene pressoché inalterate nel tempo le sue caratteristiche meccaniche e termiche, anche a fronte di eventuali episodi condensativi, perdite d’acqua o altri casi similari.

Un altro aspetto importante sono i tempi e costi contenuti, risultato dei valori di semplicità e velocità che caratterizzano il Sistema Pontarolo: operazioni di montaggio veloci, semplici e pratiche.




7. La costruzione vera e propria


Una volta definiti tutti i dettagli, è finalmente il momento di avviare la costruzione della casa, sperando che le scelte fatte permettano uno svolgimento dei lavori sereno e con meno imprevisti possibile.



8. Pratiche burocratiche di fine lavori


A costruzione ultimata, prima di goderti la nuova casa, rimane solo da attendere che il tecnico abilitato faccia tutta la documentazione necessaria come ad esempio l’attestato di prestazione energetica, il certificato di conformità degli impianti e quello di agibilità della casa.



Ed ora… la casa dei tuoi sogni ti aspetta!



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Giugno 30, 20220

In edilizia capita spesso di voler fissare delle mensole o dei pensili sospesi in abitazioni che presentano un cappotto termico in polistirolo interno ai muri, come nel caso di utilizzo del Sistema Pontarolo.
In questo articolo vogliamo spiegare i due metodi più comunemente usati per eseguire un lavoro a regola d’arte.



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Tutte le nuove costruzioni eseguite con il Sistema Pontarolo presentano uno strato di isolamento termico sia esterno che interno in EPS Twinpor®: per fissare un pensile o una mensola bisogna quindi passare attraverso uno strato di polistirolo, che ha una resistenza meccanica limitata e non può supportare carichi elevati.



Ma come si possono applicare le mensole su un sistema come Climablock?


Installazione dei pensili mediante tasselli


  1. Una casa costruita con il sistema Climablock presenta uno strato di materiale isolante EPS anche nel lato interno dei muri, al pari di un cappotto interno. Per fissare dei pensili possono essere utilizzati dei tasselli (come nel caso di una muratura tradizionale) con alcuni accorgimenti. E’ bene valutare con scrupolo la lunghezza e la tipologia di tassello: questo deve essere più lungo dello spessore dello strato di polistirolo, in modo che possa aggrapparsi alla muratura strutturale. L’elemento di espansione del tassello, infatti, deve fare presa nel calcestruzzo. Assicurarsi quindi, in base alla forma del tassello, che la lunghezza dello stesso permetta di attraversare il polistirolo e che venga fissato adeguatamente alla struttura portante. La tipologia di tassello varia a seconda del tipo di struttura: nel caso di Climablock vanno utilizzati tasselli adatti al calcestruzzo;
  2. Prima di iniziare, verificare le modalità di fissaggio delle mensole o pensili e tracciare con una matita il posizionamento dei tasselli in corrispondenza dei fori per le viti presenti nei reggi-mensola;
  3. Controllare l’area di installazione: verificare con l’utilizzo di un dispositivo di localizzazione l’eventuale presenza di tubi del gas, dell’acqua o linee elettriche;
  4. Praticare i fori sulla parete mediante l’utilizzo di un trapano; i fori dovranno essere di diametro pari a quello dei tasselli che si utilizzeranno;
  5. Procedere quindi all’inserimento dei tasselli e al fissaggio delle mensole o pensili alla parete.



Fissaggio dei pensili con rinforzo in legno


Nell’eventualità che si conosca la posizione delle mensole prima di posare il cappotto interno, è possibile inserire delle tavole di legno/osb/materiale idoneo al posto del pannello in EPS, fissandole al calcestruzzo per ottenere maggiore stabilità. Successivamente è possibile fissare adeguatamente i pensili alla struttura predisposta con delle semplici viti da legno. Bisogna porre attenzione a non utilizzare tavole troppo ampie, per evitare di vanificare l’isolamento termico. È importante quindi valutare bene la tipologia di pensili scelti e la relativa altezza dei reggi-mensola.

Questa modalità è più elaborata, ma presenta il vantaggio di essere più stabile nel tempo, specialmente in presenza di pensili sospesi molto pesanti.




Conclusione


L’installazione di mensole con presenza di cappotto interno non è difficile né complessa rispetto alla presenza di una muratura tradizionale. Se è possibile prevederne la posizione in anticipo si predispone un rinforzo, altrimenti è sufficiente utilizzare dei tasselli di lunghezza superiore in base allo spessore del cappotto.

Si consiglia – in ogni caso – durante l’acquisto della mensola, di verificare con il rivenditore tutti i dettagli sul montaggio della stessa.




Vuoi maggiori informazioni su questo sistema? Clicca qui e scarica la brochure


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Gennaio 26, 20220

IsolCupolex® è un sistema brevettato e certificato CAM che permette di realizzare di un vespaio areato già isolato con altezze variabili (da 11 cm fino a 250 cm).

Gli elementi, costituiti da EPS Twinpor ad elevate prestazioni isolanti, fungono da cassero a rimanere per il getto in calcestruzzo armato della soletta strutturale che conferisce alla struttura un’elevata resistenza ai carichi sovrastanti. La struttura che viene a crearsi genera un’intercapedine vuota sottostante per la ventilazione e/o il passaggio di eventuali impianti, creando così un vespaio areato isolato termicamente.

Uno dei principali vantaggi è la riduzione drastica dello spessore del pavimento che permette di unire isolamento termino e vespaio, senza dover scegliere tra i due. I pavimenti, infatti, possono essere oggetto della detrazione fiscale prevista dal Superbonus 110% ed è spesso difficile mantenere le quote fisse per ottenere l’abitabilità. Con Isolcupolex® si può ovviare facilmente al problema: se si hanno a disposizione – ad esempio – 17 cm, si può realizzare un vespaio da 2,5 cm, un isolamento termico da 8,5 cm e una cappa in cemento armato da 5 cm, opportunamente tirato con elicottero e quindi finito con piastrelle, resine o la superficie di finitura preferita.



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Isolcupolex per tetti piani: una duplice protezione


L’uso di Isolcupolex è molteplice: da pavimentazioni isolate in edifici pubblici e privati, residenziali e non alla creazione di vespai areati e isolati per celle frigorifere.

Ora – grazie alla continua ricerca dei nostri esperti – trova applicazione anche per tetti piani, rappresentando una duplice protezione contro le infiltrazioni.

Si realizza un vuoto non ventilato di 2,5cm di altezza, mentre lo spessore dell’isolante è variabile in funzione delle prestazioni termiche richieste. Successivamente si gettano 5cm di soletta in calcestruzzo armato (anche alleggerito) e in seguito si posa l’impermeabilizzazione. Nel caso in cui col passare degli anni dovessero esserci delle infiltrazioni, esse potranno essere convogliate all’esterno grazie all’intercapedine sottostante l’isolamento e ad opportune pendenze.





CASE HISTORY


Coibentazione di un tetto piano mediante Isolcupolex, nella provincia di Palermo.

Il progetto prevede 2,5 cm di aria in quiete, 8,5 cm di isolante e una soletta armata da 5cm.

Questo sistema rappresenta una duplice protezione contro le infiltrazioni. Nel caso di danneggiamento dell’impermeabilizzazione della copertura, l’acqua penetra nel vuoto del vespaio e viene portata verso il sistema di pluviali e gronde che evitano l’accumulo di acqua piovana e garantiscono la salubrità degli ambienti sottostanti.

Con Isolcupolex i tempi di consegna risultano notevolmente ridotti rispetto ai tradizionali pannelli isolanti, permettendo così di realizzare più edifici con il Superbonus 100%. In queste applicazioni non si prevede la ventilazione e si utilizza così l’aria come isolante.




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Ottobre 14, 20210

Uno degli aspetti più interessanti del Superbonus 110% riguarda gli interventi di demolizione e ricostruzione che permettono di sfruttare in concomitanza l’Ecobonus e il Sismabonus.
Molti nostri clienti si trovano a dover scegliere come ricostruire il proprio edificio o abitazione rapportandosi con diverse scelte disponibili, senza aver chiaro il tipo di tecnologia costruttiva che sarebbe meglio utilizzare a seconda delle casistiche.

Abbiamo voluto quindi creare un elenco di punti fondamentali da tenere in considerazione per poter arrivare ad una scelta adeguata dei prodotti per la demolizione e ricostruzione del proprio edificio.
Tali aspetti elencati di seguito sono vantaggiosi da un punto di vista economico, ambientale e di qualità: velocità di costruzione, materiali certificati CAM, prodotti di qualità, reperibilità dei materiali, isolamento termico ed impatto ambientale.


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Velocità di costruzione


Una delle sfide più frequenti per poter accedere al Superbonus 110% nel caso di una demolizione e ricostruzione è quella delle tempistiche: rispettare la scadenza attuale del 30 Giugno 2022 risulta alquanto difficile nel caso in cui i lavori non siano già iniziati.
È quindi di fondamentale importanza utilizzare una tecnologia costruttiva che renda la realizzazione del fabbricato semplice e veloce.
I sistemi prefabbricati in legno permettono un celere assemblaggio in cantiere, ma al contempo richiedono una lungo tempo d’attesa per la fabbricazione. Il tempo totale di consegna ed installazione può quindi eguagliare o addirittura superare quello di una costruzione tradizionale.
Una struttura tradizionale in calcestruzzo o mattoni è lenta da posare; inoltre, sono necessarie altre lavorazioni dispendiose in termini di tempo per portare a conclusione il cantiere, come l’installazione successiva del cappotto e lo scavo delle tracce fondamentali per l’inserimento degli impianti, andando così a demolire in parte la parete appena creata.

Il Sistema Pontarolo, invece, permette di posare i blocchi cassero Climablock e l’armatura di un intero piano in breve tempo, con le stesse tempistiche necessarie alla preparazione dei pannelloni, con il vantaggio però di non doverli movimentare e pulire in seguito. Il riempimento in calcestruzzo viene infine effettuato rapidamente.
Un altro beneficio significativo è dato dal fatto che l’isolamento termico è già integrato e – di conseguenza – per l’installazione del cappotto, è sufficiente un tempo che corrisponde a meno di un’ora al metro quadro. Inoltre, la struttura interna per le contropareti in cartongesso è già inclusa nel cassero e ciò consente di risparmiare ulteriori giorni di lavorazione. Gli impiantisti, in aggiunta, possono procedere più rapidamente all’installazione degli impianti, che si inseriscono facilmente e senza demolizioni nello strato di polistirolo.
Lo dimostra l’ultimo lavoro eseguito con il Sistema Pontarolo a San Vito al Tagliamento, che, in soli 71 giorni di calendario dall’inizio dei lavori, ha visto installato il tetto in un condominio di 3 piani e 7 unità.


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Materiali certificati CAM


Per accedere al Superbonus 110% mediante demolizione e ricostruzione è necessario l’impiego di materiali idonei. Il Decreto Legge 19 Maggio 2020 n°34, il cosiddetto “Decreto Rilancio”, impone l’uso di prodotti che rispettino dei Criteri Ambientali Minimi, i cosiddetti CAM, aggiornati con il Decreto Legge dell’11 Ottobre 2017, scaricabile al seguente link.
È indispensabile richiedere le certificazioni del rispetto di tali criteri a tutti i fornitori di materiali.
I criteri introdotti vogliono infatti porre dei requisiti necessari alla tutela dell’ambiente e della salute, come  l’assenza di sostanze pericolose SVHC all’interno dei prodotti utilizzati e l’utilizzo obbligatorio di materiali che siano – almeno secondo una percentuale stabilita – riciclati.

Il Sistema Pontarolo fa parte dei prodotti isolanti in EPS e rispetta tutti i criteri CAM imposti dal decreto. Per approfondire ulteriormente la certificazione dei nostri prodotti è disponibile questo nostro articolo sui Criteri Minimi Ambientali.


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Prodotti di qualità


Un intervento di demolizione e ricostruzione, a seconda dei casi, permette di accedere ad un bonus fiscale piuttosto generoso, che talvolta può coprire gran parte della spesa. Vale quindi la pena utilizzare sistemi e prodotti di qualità per la costruzione di una nuova casa, in modo da valorizzare ancor di più l’investimento. È perciò consigliabile affidarsi a fornitori certificati ISO 9001, che garantiscano un controllo elevato e continuo della qualità di produzione.
Non solo. Le operazioni di posa in cantiere svolgono un ruolo fondamentale per ottenere un edificio di qualità, senza ponti termici, infiltrazioni o errori strutturali. Ecco perché un sistema costruttivo semplice ed efficace è sempre la scelta più sicura.
A volte una costruzione tradizionale, anche se pratica, può non risultare qualitativamente adeguata, perché il risultato finale è  vincolato dall’esperienza e precisione del muratore. È sicuramente preferibile scegliere un sistema che non dipenda dalla qualità della manodopera, ma che sia di facile utilizzo e che renda la possibilità di errore ridotta al minimo. Il Sistema Climablock è stato creato, infatti, con l’obiettivo di essere immediato ed intuitivo per risolvere questa problematica. Grazie all’incastro degli elementi si crea una continuità di isolamento e, a meno che non si tratti di una scelta intenzionale, non è possibile dare origine a ponti termici.


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Reperibilità dei materiali


Una delle problematiche principali dell’attuale periodo storico post-pandemico è quella della carenza di materiali. L’attuale richiesta di prodotti e materie prime – spianta anche dal Superbonus 110% – è molto elevata e difficilmente soddisfatta. Nel mercato edilizio questo è un grave problema per investitori ed imprese, che hanno difficoltà non solo nel rispettare le scadenze, ma anche nel rientrare nei costi previsti.
In particolare, si riscontra un’estrema difficoltà nel reperire materiali isolanti come le lastre tradizionali da cappotto, le quali, oltre ad essere ormai quasi introvabili, implicano una spesa sempre più elevata.

Utilizzare il Sistema Costruttivo Pontarolo è la soluzione più efficiente, in quanto il materiale isolante è già incluso nel sistema costruttivo e non comporta difficoltà di reperimento, a differenza delle lastre in EPS da taglio.



Isolamento Termico


Isolare termicamente l’edificio è una prerogativa importantissima di ogni demolizione e ricostruzione. Il miglioramento della classe energetica, infatti, è necessario per poter ottenere il bonus fiscale, ed è direttamente legato all’isolamento termico della struttura.
È quindi vantaggioso scegliere lastre isolanti di grande spessore per ottenere un valore di trasmittanza il più basso possibile: spessori di soli 2 o 4 cm sono generalmente non sufficienti, in particolare al nord d’Italia, e si rischia di rendere inutile o poco funzionale l’intervento. Ecco perché con il Sistema Costruttivo Pontarolo consigliamo nella grande maggioranza dei casi di utilizzare i blocchi Climablock con spessori di almeno 6,4 cm + 12,4 cm, che garantiscono una trasmittanza U di 0,168 W/m2K, fino ad arrivare a spessori di 6,4 cm + 18,4 cm con una trasmittanza U di 0,127 W/m2K.

Oltretutto, è opportuno porre attenzione anche alla trasmittanza degli infissi e all’isolamento utilizzato nelle strutture orizzontali, come nel tetto e nel pavimento a contatto con il terreno.
Nell’eventualità in cui fosse necessario creare anche un vespaio areato a contatto con il terreno, un approfondimento è presente a questo link, dove si comprende perché utilizzare il Sistema Isolcupolex sia la soluzione più vantaggiosa.




Impatto ambientale


Il miglioramento della classe energetica del patrimonio edilizio è l’obiettivo principale dell’Ecobonus, che mira a ridurre l’impatto che le nostre costruzioni hanno sull’ambiente.
Attualmente, la sostenibilità ambientale è infatti un tema di estrema rilevanza, ed è perciò di grande importanza e di interesse per tutti che gli effetti delle nostre opere sul territorio vengano ridotti al minimo.
Ci sono due aspetti principali che bisogna tener presente quando parliamo di sostenibilità nel ciclo vitale di un edificio:

  • La fase di costruzione (in questo caso specifico di ricostruzione) e di utilizzo dei materiali e sistemi costruttivi
  • I consumi energetici nel periodo di utilizzo

I criteri di valutazione in fase di ricostruzione (che partono già dalla progettazione) riguardano: il consumo dei materiali e delle risorse sia idriche che energetiche, gli impatti ambientali, la reperibilità e il trasporto dei materiali al sito, lo smaltimento degli scarti, la controllabilità e regolazione delle prestazioni dell’edificio.
Non è semplice riuscire a valutare tutti questi aspetti, per questo è consigliabile affidarsi ad aziende e sistemi costruttivi certificati.
Il rispetto dei criteri CAM è d’obbligo per ogni lavoro di demolizione e ricostruzione, se si vogliono ottenere i vantaggi del Superbonus 110%, ed è un buon punto di partenza in quanto prevede l’utilizzo di materiali riciclati e non dannosi per l’uomo e per l’ambiente.
Esistono inoltre altre certificazioni, come l’EPD (Environmental Product Declaration), che si basano su studi LCA (Life Cycle Assessment) dei materiali e delle lavorazioni e per ogni prodotto indicano i molteplici valori impattanti per l’ambiente come le emissioni di CO2, il consumo del suolo e di acqua ed altri criteri.
Affidarsi ad aziende dotate di queste certificazioni permette quindi intraprendere scelte più consapevoli e rispettose per l’ambiente.

A questo link potete visionare il certificato EPD del nostro Sistema Climablock per confrontarlo con altri sistemi costruttivi.

I consumi energetici sono invece più semplici da stimare: basta infatti fare una valutazione della classe energetica che rappresenta un’effettiva indicazione dell’energia utilizzata, e di conseguenza dell’impatto, che l’abitazione può avere durante il suo utilizzo.




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Settembre 2, 20210

Quando si parla di comfort abitativo si intende quella percezione di benessere psicofisico che si prova quando ci si trova all’interno di un’abitazione. Per ottenerlo è necessario fare la giusta scelta costruttiva che permetta di assicurarsi ambienti di qualità, incentrati su diversi fattori che influiscono sul comfort interno.
In particolare, si può intervenire su 5 principali fattori che riguardano la temperatura, la qualità dell’aria (ventilazione), l’acustica, l’illuminazione e il design.

Di seguito abbiamo raccolto una serie di “regole per il comfort abitativo”.



La ventilazione meccanica controllata


La qualità dell’aria è uno degli elementi fondamentali e soggetto di numerosi studi. Al giorno d’oggi è importante avere un sistema meccanico di ricircolo dell’aria: la VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) non è solo un mero sostituto del più classico “aprire le finestre di casa”, ma permette in maniera controllata di rinnovare continuamente l’aria e controllare l’umidità interna nei vari ambienti di casa, filtrandola per impedire l’entrata dell’inquinamento esterno, di polveri o pollini. L’elevata qualità e pulizia dell’aria dentro casa è un fattore percepibile che si traduce in una costante sensazione positiva, oltre al fatto che con un ricircolo controllato dell’aria si abbattono le dispersioni di calore e si riducono – di conseguenza – anche i costi in bolletta.


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La temperatura delle pareti


La temperatura delle pareti ha un enorme impatto sul comfort di una stanza. Come quando sediamo di fronte ad un fuoco e sentiamo il calore sulla pelle, allo stesso modo anche in casa possiamo percepire il calore emesso dai muri attraverso il fenomeno di irraggiamento. L’irraggiamento è la trasmissione del calore attraverso onde elettromagnetiche, come nel caso del sole con la terra. In maniera più lieve, il nostro corpo viene irradiato dai muri, e se la temperatura di questi è tanto diversa da quella dell’aria interna alla casa, si crea una sensazione di non-comfort.

L’isolamento termico dei muri è quindi un fattore di primaria importanza assieme al valore di smorzamento dell’onda termica: questo risultato si ottiene grazie a pareti ben isolate e con massa elevata massa, come quelle realizzate con il sistema costruttivo Climablock.


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L’illuminazione


Anche un’illuminazione ben studiata può portare ad un miglioramento del benessere abitativo. La luce naturale è un potente strumento, ma è bene arrivare ad un apporto luminoso equilibrato per evitare che troppa luce surriscaldi gli ambienti interni. Per questo è importante prevedere sistemi di dosaggio dell’illuminazione, soprattutto negli ambienti dove fa più caldo. Un’ideale disposizione delle stanze e delle finestre (da Est al mattino, Sud e infine Ovest) permette inoltre di avere una buona illuminazione durante tutta la giornata.


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Il comfort psicologico


L’ambiente dove viviamo è a nostra immagine e somiglianza. Uno dei principali fattori che influenzano la sensazione di tranquillità e benessere psicologico è sicuramente quello di vivere in una casa in linea a come è stata desiderata ed immaginata. L’aspetto visivo ed architettonico è fondamentale affinchè l’ambiente abitativo risulti piacevole anche dal punto di vista puramente estetico, soprattutto se rapportato alla quantità di tempo che vi si trascorre al suo interno.


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Ambiente silenzioso


Il rumore era, sino a poco tempo fa, una delle fonti di inquinamento più sottovalutate e meno controllate. Solo da pochi anni è stato riconosciuto come grave minaccia per la salute e per il benessere psico-fisico dell’uomo. Questa presa di coscienza ha portato il legislatore ad elaborare delle leggi che regolamentano i livelli ammissibili di inquinamento da rumore. Un edificio deve essere in grado di garantire che le attività svolte al suo interno soddisfino l’esigenza prioritaria del benessere uditivo. Quest’ultimo è da intendersi come controllo dei suoni, dei rumori aerei e impattivi che possono provenire sia dall’ambiente esterno che dagli spazi collegati. Lo spazio abitativo deve essere caratterizzato da un livello sonoro i cui valori non superino i limiti massimi consentiti, oltre i quali non può esistere il benessere. Tutte le chiusure verticali ed orizzontali che delimitano un edificio devono garantire che le condizioni ambientali interne rispetto a quelle esterne soddisfino:

  • l’isolamento acustico ai rumori aerei
  • l’isolamento acustico alla propagazione dei rumori da impatto
  • l’assorbimento acustico

Questo obiettivo è alla base della progettazione di Climablock e Kaldo, infatti lo si può raggiungere attraverso una progettazione di pareti e solai attenta all’uso dei materiali e alla loro posa in opera.


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Tutti i prodotti del Sistema Pontarolo sono stati sviluppati nell’ottica di abbattere i consumi energetici, semplificare le fasi costruttive per ridurne i possibili errori, e soprattutto creare benessere abitativo.
Le pareti Climablock permettono di ottenere, infatti, un comfort elevatissimo grazie al doppio strato di isolamento e ad una corposa massa data dal calcestruzzo armato che garantisce lo smorzamento dell’onda termica.
I casseri Climablock in Polistirolo espanso Twinpor® vengono assemblati velocemente in cantiere posando allo stesso tempo i ferri di armatura, e vengono poi riempiti di calcestruzzo per formare i setti portanti. I casseri non vengono rimossi e svolgono poi il ruolo di isolamento termico.




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Agosto 6, 20214

Il Recovery Plan è la giusta soluzione per accelerare la sostenibilità urbana e valorizzare il verde, anche ad alto fusto. Nel prossimo futuro, grazie al sistema Cupolex Radici Esistenti, si potranno realizzare foreste urbane rendendo gli alberi più stabili e resistenti ai forti eventi temporaleschi ormai tristemente familiari.


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Il problema delle alberate stradali. Perché si abbattono gli alberi in città


La vita degli alberi in città non è mai stata semplice. Attorno alle piccole aiuole dove le piante sono state messe a dimora, la pavimentazione urbana rende impermeabile il suolo con conseguente carenza di apporto idrico e mancanza di ossigenazione del terreno. Cemento, asfalto e compattazione del suolo garantiscono la stabilità di una strada o di un marciapiede, ma riducono lo spazio vitale delle piante. L’ambiente urbano stressa gli alberi e li soffoca, costringendoli a cercare acqua, ossigeno e sostanze nutrienti dove sono disponibili, anche rompendo strutture in cemento armato, asfalto, pietra o muratura per sopravvivere.

Marciapiedi, piste ciclabili e spazi urbani in generale sono spesso danneggiati dall’apparato radicale e diventano quindi un pericolo per pedoni e ciclisti. Le radici, non essendo ben distribuite, non sostengono adeguatamente l’albero.


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La soluzione per non dover abbattere gli alberi in città


Impermeabilizzare l’ambiente urbano sembra essere necessario per poter far circolare i veicoli privati o di soccorso e per creare una pavimentazione urbana stabile.

Con Cupolex Radici Esistenti – invece – si riesce a creare una superficie urbana molto resistente senza dover necessariamente asfissiare gli alberi, abbinando capacità portante elevata e opportuna ossigenazione del suolo.

Un esempio lo troviamo a Baranzate, Comune in provincia di Milano, dove è stato realizzato un tratto di marciapiede e pista ciclabile con il sistema Cupolex Radici Esistenti. Le foto evidenziano le differenze tra i due interventi: da una parte un intervento classico, dove sopra lo spaccato in ghiaia verrà realizzato un getto in c.a. e poi steso l’asfalto, dall’altra un intervento con Cupolex Radici Esistenti dove si provvede ad un nuovo apporto di substrato fertile con la realizzazione contestuale di uno strato portante e ossigenante.


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A chi rivolgersi – Pontarolo Engineering


La Pontarolo Engineering supporta professionisti e committenti pubblici o privati nella progettazione di spazi urbani innovativi, pensati affinchè l’apparato radicale possa espandersi in maniera omogenea e quindi renda più stabili gli alberi sottoposti ad improvvise e violente raffiche di vento e piogge che caratterizzano il cambiamento climatico. Il supporto della Pontarolo Engineering non si esaurisce con la progettazione ma include assistenza nella gestione del cantiere. Dagli scavi, effettuati mediante un innovativo sistema ad aria per non danneggiare l’apparato radicale, alla scelta dei materiali per garantire ossigenazione, apporto idrico e stabilità strutturale fino alla tipologia di terreno ove far crescere le radici.


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Trasformare le città in aree verdi vivibili con il PNRR


Il Recovery Plan può divenire un volano per convertire le nostre sempre più calde città in spazi vivibili dove non mancano verde, ombreggiamento e assorbimento di sostanze inquinanti. Trasformare gli alberi da pericolosi oggetti da abbattere per il rischio di caduta su auto o – peggio – sulle persone, a elementi essenziali per la nostra vita in città è la giusta strada per consentire un migliore e maggiormente equilibrato sviluppo delle piante arboree. Rivoluzione Verde e transizione ecologica sono punti fondamentali del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza): gli apparati pubblici e i professionisti più lungimiranti potranno accedere ai finanziamenti e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Ombreggiamento, abbassamento della temperatura, assorbimento di inquinanti, riduzione del vento, assorbimento di acqua piovana, rilassamento della vista sono solo alcuni dei vantaggi che il verde ci può portare nel quotidiano. Ridotti costi di manutenzione della pavimentazione urbana e sicurezza di pedoni e ciclisti sono altre conseguenze positive derivate dall’utilizzo di Cupolex Radici.




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Luglio 8, 20214

Da un confronto tra il sistema costruttivo Climablock e le tecnologie di tipo tradizionale, emergono una serie di vantaggi che rendono l’impiego del sistema Climablock maggiormente funzionale, efficace e integrato.


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Quali sono le differenze principali?


Se prendiamo in considerazione un muro tradizionale composto da setto in calcestruzzo e/o muratura in mattone con l’applicazione di un cappotto all’esterno ed una contro-parete all’interno, la stratigrafia così descritta, prevederebbe tre lavorazioni distinte, da eseguire necessariamente in 3 tempi diversi. Nel caso dell’impiego di Climablock, il cassero a rimanere formato da pannelli isolanti in EPS, una volta ricevuto il getto viene realizzata una parete in cemento armato portante con un isolamento ai massimi livelli già integrato, grazie alla conformazione della superficie interna dei pannelli EPS dotata di gole a coda di rondine, che assicura un sostegno meccanico e chimico dell’isolante alla struttura.


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Tre operazioni in una


Con un’unica operazione la posa del cassero Climablock realizza il posizionamento e l’incastro dei blocchi, la posa del ferro di armatura e la posa delle false casse (o elementi di chiusura) per fori e finestre: tutto in un’unica soluzione.

Inoltre, l’applicazione del dispositivo di appiombo e puntellamento fornito dall’azienda consentirà di ottenere – a getto avvenuto – una muratura isolata termicamente allineata e planare e pronta per ricevere la finitura esterna e quella interna.

In particolare, essendo il cassero Climablock dotato di staffe/web a vista poste sulla superficie interna della parete, si potrà applicare mediante placcaggio diretto il rivestimento, come per il cartongesso. La finitura esterna prevederà l’applicazione di qualsiasi tipo di rivestimento direttamente sull’EPS, come una tradizionale rasatura a cappotto o rivestimenti del tipo faccia a vista e facciate continue.


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I vantaggi delle operazioni “a secco”


Le operazioni di esecuzione del sistema Climablock si caratterizzano come operazioni a secco: la cura della carpenteria, l’incastro degli elementi, il taglio e la sagomatura e la risoluzione dei nodi costruttivi avvengono secondo modalità consolidate ed efficaci sulla base dell’esperienza maturata in cantiere dall’azienda e può contare su opportune e precise indicazioni contenute nel manuale di istruzioni alla posa del sistema costruttivo Climablock.


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Rispetto alla realizzazione di muri in CA, che prevedono l’uso di pannelloni per la casseratura, l’utilizzo di Climablock (blocco cassero leggero) consente di operare in cantiere, senza l’ausilio di attrezzature particolari per la movimentazione dei blocchi cassero e per l’esecuzione del getto, in maniera veloce, leggera, pratica e sicura.
A parità di prestazioni termiche, una parete costruita con questo innovativo sistema, consente di realizzare una muratura con spessori ridotti rispetto alle stratigrafie di tipo tradizionali (ad esempio una parete costituita da una stratigrafia: intonaco, contro-parete interna, mattone, isolamento e rivestimento esterno).
La tipologia di incastro e di combinazione degli elementi del cassero Climablock, costituita da tasselli di aggancio e battentatura, consente un risultato perfettamente serrato, facilitando il mantenimento della planarità e dell’appiombo delle pareti che ne risulteranno.


L’esecuzione delle tracce e degli impianti che può avvenire mediante l’impiego di apposito coltello a caldo sul pannello interno di EPS, consente di eliminare la necessità di una contro-parete generalmente realizzata in forato, che diventerebbe oggetto di interventi invasivi.
Vale la considerazione che tutte le operazioni “a secco” consentono di definire tempistiche precise, che unite ad un’organizzazione ottimizzata del cantiere si traducono in un calcolo certo dei tempi e quindi una riduzione dei costi.


Conclusioni


In conclusione, scegliere il sistema costruttivo Climablock rispetto ad un sistema di tipo tradizionale, ha come risultante un processo costruttivo caratterizzato da elevate prestazioni energetiche, una parete sismo-resistente con un cappotto integrato alla struttura in cemento armato, tempi di esecuzioni precise, costi certi, conseguente riduzione di tempi, ed estrema facilità di posa (con una manutenzione ridotta nel tempo).


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Giugno 7, 202166

Perché ventilare un vespaio areato?


Il vuoto sanitario serve a proteggere l’edificio dai gas cancerogeni (come il gas Radon) che fuoriescono dal terreno, nonché proteggere la pavimentazione dall’umidità. La protezione avviene grazie all’intercapedine vuota che si crea tra il magrone e la soletta strutturale, la quale permette di raccogliere tali gas prima che si infiltrino all’interno dell’abitazione.

Il gas intercettato si accumula in questo vano e per evitare che tale concentrazione diventi troppo elevata, tanto da riuscire a penetrare la soletta ed entrare in casa, è necessario ventilare il vespaio ricambiando l’aria, rimuovendo la carica di gas creatasi.



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Ventilazione naturale o meccanica?


Il ricambio d’aria all’interno di un vespaio areato si può ottenere in due modi: utilizzando delle piccole ventole di aspirazione, che estraggono costantemente aria dall’intercapedine e ne fanno entrare di nuova dall’esterno, oppure con un sistema naturale (o passivo).
Nella maggior parte dei casi una ventilazione naturale è più che sufficiente a limitare la concentrazione di gas a livelli accettabili dalla normativa: il Decreto Legislativo n.101/2020 fissa come limite massimo di concentrazione 300 Bq/m3 per le abitazioni esistenti ed i luoghi di lavoro, ridotti a 200 Bq/m3 per le abitazioni che saranno costruite dopo il 31/12/2024.
Di seguito sono riportati alcuni dei nostri consigli utili a  predisporre i tubi per l’areazione in modo tale da ottenere una corretta ventilazione naturale.



Come installare i tubi di ventilazione del vespaio in una nuova costruzione


L’installazione dei tubi di ventilazione dev’essere eseguita prima del getto del vespaio e deve collegare l’intercapedine vuota con l’ambiente esterno. I tubi devono essere i collocati in modo da garantire il passaggio dell’aria, pertanto è consigliato l’utilizzo di un diametro minimo di 100mm, nel quale non devono essere presenti interruzioni. Inoltre, è raccomandabile limitare il numero di curve e cambi di direzione.

Nel caso in cui il vespaio sia posato a livello del cordolo di fondazione, una volta installati gli elementi Cupolex® o IsolCupolex®, potrebbe essere necessario disporre dei fori nello stesso e successivamente provvedere a collegare il vuoto sanitario con l’esterno.


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Nel caso in cui i cordoli di fondazione vengano gettati assieme al vespaio, sarà sufficiente aver cura di posizionare dei tubi che dal vuoto sanitario arrivino all’esterno e vengano inglobati nel calcestruzzo.

In un nuovo edificio risulta fondamentale prevedere in anticipo la posizione dei tubi di ventilazione, analizzando le dimensioni, la forma e le condizioni ambientali della zona.

In linea generale la soluzione ideale è quella di disporli su tutti i lati dell’edificio, ma nel caso in cui non sia possibile, bisogna prevedere almeno due lati opposti (possibilmente Nord e Sud).
Va inoltre valutato l’ambiente in cui verrà costruito l’edificio e, in particolare, se sono presenti dei venti dominanti e da dove provengono. In presenza di altri edifici o in zone collinari, dove il vento soffia sempre nella stessa direzione, possono crearsi delle condizioni particolari che vanno gestite installando i canali di ventilazione nel lato esposto al vento e in quello opposto per sfruttarne la pressione/depressione in facciata.


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Consigliamo di distanziare equamente i tubi a 2m l’uno dall’altro (fino ad un massimo di 2,5m), in modo da predisporne in numero sufficiente per garantire l’adeguata ventilazione.

Per ottenere una buona ventilazione naturale, è necessario posizionare l’uscita dei tubi di areazione più bassa a nord o da dove arriva il vento dominante, e più alta a sud o dal lato opposto. L’obiettivo è quello di sfruttare l’effetto camino, ovvero creare una differente pressione tra i tubi alti di uscita e quelli bassi di entrata, in modo da massimizzare la circolazione dell’aria. La configurazione migliore prevede che i tubi di uscita arrivino all’altezza della copertura dell’edificio, ma se ciò non fosse possibile è consigliabile porli ad almeno 1m più in alto rispetto ai fori di entrata.



È molto importante ricordarsi di collegare con dei tubi le varie aree del vespaio, di solito interrotte da altri cordoli o travi, così da garantire la circolazione dell’aria in ogni area. Anche in questo caso basterà posizionare dei tubi tra un vuoto sanitario e l’altro con lo stesso criterio di distanziamento.


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È raccomandabile posizionarli in modo tale che risultino sfalsati e non allineati, evitando l’eventuale formazione di un canale rettilineo di ventilazione, favorendo così il promanarsi di una corrente non lineare.


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Come installare i tubi di ventilazione del vespaio in una ristrutturazione


È frequente che durante una ristrutturazione vi sia la necessità di dover demolire la pavimentazione esistente per installare un vespaio areato atto a risolvere eventuali problemi di umidità e/o per isolare termicamente il pavimento. In questi casi i tubi di ventilazione vanno inseriti – dopo una piccola demolizione – sulle pareti esistenti. È necessario però andare a studiare nello specifico ogni singolo caso: capita, non di rado, di avere a disposizione degli spessori molto limitati e quindi un’intercapedine di ventilazione molto ridotta. Si può quindi ricorrere a tubazioni dai diametri minori di 10cm o dalle forme rettangolari disponendoli ad una distanza minore di 2m l’uno dall’altro per ottenere un buon ricambio.

Se sono presenti dei vecchi cavedi possono essere collegati e quindi sfruttati per generare l’effetto camino.

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Nel caso fosse impossibile collegare adeguatamente con l’esterno il nuovo vespaio, o nel caso in cui la concentrazione di gas risulti troppo elevata
(vuoi verificare la concentrazione di gas Radon in casa tua? Clicca qui) nonostante la presenza del vespaio, è consigliato utilizzare un sistema di ventilazione meccanica con degli appositi aspiratori per mettere in pressione o in depressione il vespaio ed evitare così che umidità e gas entrino nell’edificio.


La decennale esperienza di Pontarolo Engineering in bonifiche effettuate nel territorio italiano, specialmente nell’edilizia scolastica, ci permette di rassicurarvi: se il vostro edificio ha un vespaio ma purtroppo la ventilazione naturale non riesce ad eliminare sufficientemente la quantità di gas risalente dal terreno, si può intervenire con l’ausilio della ventilazione meccanica, con costi davvero modesti.


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Maggio 13, 20210


Pontarolo Engineering è parte del gruppo di 100 PMI innovative europee che hanno testato in anteprima un nuovo strumento di diagnosi del grado di innovazione (Innovation Audit Tool) che permette di stilare una serie di raccomandazioni personalizzate per potenziare le capacità innovative di ciascuna impresa.



Il progetto


Il progetto di DepoSIt, organizzato dal Centro Friuli Innovazione, si pone l’obiettivo di unire le tecniche a supporto della capacità di innovazione con misure aggiuntive dedicate all’identificazione e allo sviluppo del potenziale di innovazione sociale, identificando tre settori trasversali: smart health, smart mobility e smart living.

I risultati della sperimentazione condurranno alla validazione dello strumento e alla sua adozione su larga scala, proponendosi come best practice in modo da stimolare altre BSO (Business Support Organizations) a diventare più efficaci ed efficienti nella definizione, nello sviluppo e soprattutto nella sperimentazione di strumenti a supporto dell’innovazione per le imprese.



I risultati


In particolare, il report delineato per Pontarolo Engineering ha fornito una panoramica relativa alla situazione attuale dell’azienda, basandosi sulle seguenti attività:

➡️ Identificazione dei punti di forza e di debolezza (e definizione quindi delle minacce e opportunità – analisi SWOT);

➡️ Identificazione di nuovi campi di attività nell’innovazione sociale;

➡️ Raccomandazioni per propositi futuri, volti a un migliore sfruttamento dei potenziali di innovazione e innovazione sociale esistenti.

Lo strumento DepoSIt Innovation Audit mira a esaminare sei dimensioni dell’innovazione:

  1. Cultura dell’innovazione e creatività
  2. Prodotto innovativo
  3. Strategia e processi di innovazione
  4. Gestione della conoscenza
  5. Innovazione di mercato
  6. Analisi della catena del valore

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Secondo la Potential Star rappresentata in figura, si può vedere come Pontarolo Engineering Spa si comporta in diverse dimensioni di innovazione, con particolare risalto in quelle che sono state indicate come le più importanti per il top management (punti 5, 1, 6 e 2).


Conclusioni


Le conclusioni del report indicano che Pontarolo Engineering ha un’attitudine fortemente innovativa, dimostrata dagli oltre 40 brevetti detenuti a livello nazionale e comunitario e dal fatto che risulta iscritta all’albo nazionale italiano delle PMI innovative.

La sua competitività si fonda su vision, mission, strategia di innovazione e modello di business operativo coerente, sul patrimonio di know-how interno e sulla grande creatività del top management. Da sottolineare anche l’abitudine a sviluppare nuove idee e progetti di ricerca e sviluppo in collaborazione con partner esterni e personale interno, principalmente sull’asse verticale (fornitori, clienti).

L’Audit ha fornito – inoltre – diverse raccomandazioni nell’ambito del potenziale di innovazione. Noi di Pontarolo riteniamo che aderire a queste iniziative è di fondamentale importanza per l’azienda, affinché si trovino i giusti mezzi per migliorarsi attraverso il coinvolgimento di realtà competenti, con l’obiettivo di fornire sempre un servizio di qualità in continua crescita.



Per scaricare il report completo, clicca qui

Report

SEDE LEGALE ITALIA

San Vito al Tagliamento

La PONTAROLO ENGINEERING S.p.a. è un’ azienda che da oltre 55 anni opera nel settore delle costruzioni.
+39 0434 857010

www.pontarolo.com

info@pontarolo.com

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